Qui il testo De Viris Illustribus (MPL 173, col. 1040 - 1042)
La seconda delle fonti monastiche è il “De viris illustribus casinensis coenobii”[1], attribuito anche questo a Pietro Diacono, in cui le vite dei monaci illustri sono presentate con uno stile più conciso ma soprattutto l’attenzione dell’autore è incentrata ad elencare la produzione letteraria dei singoli personaggi, piuttosto che gli episodi della loro vita. In questa opera, il trentaquattresimo capitolo è quello dedicato a san Bruno.
Tuttavia non possiamo ignorare che Pietro Diacono nelle sue opere si prefigge di esaltare l’istituzione benedettina cassinese attraverso il racconto della vita dei suoi figli più illustri e per raggiungere questo scopo non si fa scrupolo di raccontare i fatti modificandoli a suo interesse, tanto che è stato ritenuto un “abile falsificatore e manipolatore di documenti e di leggende”[2].
[1] De Viris Illustribus Casinensibus Coenobii, PL 173, 34, cc. 1009 – 1040.
[2] G. Penco, Storia del monachesimo in Italia dalle origini alla fine del Medio Evo, Edizioni Paoline, Roma 1961, p. 496.