Questa sezione contiene articoli e scritti di vari autori che aiutano ad approfondire il pensiero, la vita e gli insegnamenti di San Bruno. La proprietà letteraria degli articoli è degli autori e non è consentita la riproduzione, anche parziale, dei testi senza loro esplicita autorizzazione.

Un protagonista della riforma gregoriana: Bruno di Segni

di Dario Vitali

“Ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”, diceva Gesù (Mt 13,52). Anche ogni teologo è sempre chiamato a misurarsi con la storia che, a volte, rimanda figure e percorsi di pensiero capaci di offrire piste nuove per la ricerca teologica di oggi, che si profila come tentativo di ripensamento e riconfigurazione del pensiero cristiano e dell’intera vita della chiesa e dei credenti secondo nuovi criteri e nuovi modelli.

Bruno di Segni e Gregorio VII

di Paolo Pizzuti

Gli anni del pontificato gregoriano costituiscono un periodo della vita di San Bruno che lo segna fortemente e soprattutto imprime una specifica identità a quella che sarà la sua futura azione nella Chiesa e influenza anche il rapporto con i suoi successori.

Bruno, testimone della riforma gregoriana

di Paolo Pizzuti

Gregorio VII morì a Salerno, in esilio, il 24 maggio 1085. La situazione della Chiesa alla sua morte era molto complessa e si aprì quella che viene denominata la “crisi romana”.

Bruno e Pasquale II, le incomprensioni, la lite e il rientro a Segni

di Paolo Pizzuti

Alla morte di Urbano II, con un rapidissimo conclave venne eletto papa il cardinale Raniero di Bleda, che prese il nome di Pasquale II. Giunto a Roma appena ventenne per trattare presso la curia alcune questioni del suo monastero, fu nominato poco dopo da Gregorio VII abate di San Lorenzo fuori le mura.

Eucaristia in Bruno di Segni

di Dario Vitali

Nella lettera apostolica Mane nobiscum Domine, Giovanni Paolo II si augurava che l’anno dell’Eucarestia fosse per tutti «occasione preziosa per una rinnovata consapevolezza del tesoro incomparabile che Cristo ha affidato alla sua Chiesa»[1]. Tra i suggerimenti e le proposte che il documento della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti indicava per la celebrazione dell’anno dell’Eucarestia era indicata anche la ricerca storica: «Alle facoltà teologiche in particolare si suggerisce come pista significativa di coniugare l’approfondimento dei fondamenti biblici e della dottrina dell’Eucarestia  con l’approfondimento del vissuto cristiano, specie il vissuto dei santi»[2].

Aspetti dogmatici negli scritti di Bruno di Segni

di Dario Vitali

             Non è nello spazio di una comunicazione che si possano trattare tutti gli aspetti dogmatici di un’opera vasta e complessa come quella di Bruno di Segni. Il rischio sarebbe quello di fare poco più di un indice delle sue opere. Basta scorrere il capitolo dell’Introduzione al primo volume degli scritti, per vedere la vastità dei riferimenti teologici nel pensiero di Bruno di Segni[1].

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